I luoghi di confine – o meglio di “frontiera” – che stanno all’inizio o alla fine di qualcosa, mi hanno sempre affascinato. Per questo ero particolarmente curiosa di andare in Calabria, e di andarci dalla Sicilia in traghetto.
I traghetti delle diverse compagnie che partono da Messina in circa un’ora permettono di arrivare a Reggio Calabria o a Villa San Giovanni.
Giorno 1: Reggio Calabria
A Reggio Calabria avevo due desideri: passeggiare sul famoso lungomare, che pare D’Annunzio abbia definito “il chilometro più bello d’Italia” (anche se in verità l’effettiva attribuzione al poeta di questa citazione è ancora oggi discussa), e vedere i Bronzi di Riace.
Esauditi entrambi, posso dire che vale la pena farsi la traghettata anche solo in giornata per questi due motivi.
Il Lungomare Falcomatà, ovvero il più bel chilometro d’Italia
Il lungomare di Reggio Calabria è dedicato a Italo Falcomatà, sindaco della città che verso la fine degli anni Ottanta avviò la cosiddetta “Primavera di Reggio”, un periodo di forte rinascita della città. In realtà il Lungomare Falcomatà non è l’unico lungomare della città, ma è quello più rinomato. Fu realizzato in seguito al terremoto del 1908, che causò forti danni a Reggio Calabria.
Il Lungomare Falcomatà è effettivamente bellissimo e monumentale, e ispira a passeggiate infinite, perdendosi in fantasticherie su tutti i misteri che il mare che bagna la città custodisce.
I bronzi di Riace al Museo Nazionale della Magna Grecia
I bronzi di Riace, ospitati nel recentemente restaurato Museo Nazionale della Magna Grecia, sono un altro spettacolo che difficilmente potrò dimenticare.
Questi bronzi mi hanno incuriosito fin da bambina. C’era un gioco da tavolo di cui non ricordo il nome (ah, bei tempi quelli dei giochi da tavolo!) dove venivano menzionate le principali attrazioni turistiche delle città italiane. Mi affascinava l’idea di queste antichissime statue bronzee ritrovate in fondo al mar Ionio, splendidamente conservate in tutta la loro perfezione.
Desideravo da molto vedere i bronzi e l’esperienza è andata oltre le mie aspettative.
Il museo restaurato è moderno e godibilissimo. Entrare nella sala dove sono custoditi i bronzi, risalenti al V secolo a.C. e ritrovati al largo delle coste di Riace Marina nel 1972, è un’esperienza quasi avveniristica: si passa attraverso delle porte che igienizzano e permettono di mantenere al sicuro i preziosi capolavori, che sono veramente qualcosa di maestoso, talmente perfetti che mentre li guardi non puoi che passare dall’ammirazione per i fisici dei modelli scolpiti a quella per la prodezza degli ignoti scultori.
Non a caso i bronzi di Riace sono considerati tra i capolavori scultorei più significativi dell’arte greca.
Uno spettacolo che vale la pena vedere almeno una volta nella vita, ma ammetto che vorrei tornarci: quando ci si trova davanti a una tale bellezza non si può far altro che rimanere a bocca aperta e ammirare in silenzio, pensando che vorremmo farlo all’infinito.
Molte sono le cose da vedere a Reggio Calabria (motivo per cui vorrò tornarci con più tempo), in primis il Duomo (Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo), con al suo interno la Cappella del Santissimo Sacramento, e il Castello Aragonese, uno dei principali simboli della città.
Infine, se come me amate gli agrumi e in particolare il bergamotto, sappiate che quello di Reggio Calabria è un presidio Dop. Il richiamo della sua essenza sarà irresistibile!
Giorno 2: Scilla, tra mitologia e scorci deliziosi
Se avete la possibilità di fermarvi un paio di giorni, un luogo da non perdere nelle vicinanze di Reggio Calabria è la deliziosa Scilla, intrisa di mitologia: Scilla infatti nella mitologia greca era un mostro marino che insieme a Cariddi seminava il terrore in chiunque si avventurasse nelle acque dello Stretto di Messina. Ma Scilla in principio era una bella ninfa amata dal dio marino Glauco e trasformata in mostro a causa della gelosia di Circe.
Vi consiglio di passeggiare per le viuzze antiche del borgo di “Chianalea”, tra i borghi più belli d’Italia, non prima di averla ammirata e fotografata dalla Marina di Scilla. Nel borgo troverete anche vari ristorantini, ma se volete qualcosa di veloce assaggiate il panino con il pescespada, street food tipico del luogo.
Chianalea è caratterizzata da un suggestivo scenario di case costruite a picco sul mare, tra scogli e rocce. Sul promontorio che divide Chianalea e la Marina c’è il castello Ruffo di Scilla (o di Calabria), che ospita il Faro di Scilla.
Giorno 3: Tropea, il mare più blu
Se avete ancora tempo, un’altra perla da non perdere sulla costa tirrenica della Calabria, a circa due ore di auto da Reggio Calabria, è Tropea.
La leggenda narra che a fondare Tropea, che sorge su un alto promontorio di tufo, sia stato Ercole.
Insieme a Scilla, Tropea vanta le spiagge più belle della regione e uno dei mari più blu che abbia mai visto!
Delizioso e caratteristico è anche il centro storico della città, con antichi palazzi nobiliari arroccati sulla roccia a strapiombo sulla spiaggia: un contrasto davvero unico.