Ciuri Mood: architettura e design in chiave siciliana
A Linguaglossa, paese arroccato sul versante nord-est dell’Etna, vivono due sorelle unite dalla passione per il design e dall’amore per la propria terra: Sara e Alessia Barbera, 28 e 24 anni.
Da un anno, Sara e Alessia hanno creato “Ciuri Mood”, brand con cui lavorano rispettivamente come architetto e graphic designer, e blog con cui trasmettono la loro passione.
“Ciuri Mood” è un progetto che si occupa di architettura e design in chiave siciliana/mediterranea: «“Ciuri” è fiore in siciliano. Abbiamo ripreso questa parola famosissima in tutto il mondo e le abbiamo accostato il concetto di “mood”: il senso è “atmosfera siciliana”. Per noi Ciuri Mood è come una casa siciliana, con un’anima da raccontare», spiegano.
Studiare il passato applicandolo nel design moderno
Nei lavori di Sara e Alessia (consultabili nella sezione portfolio del blog) si ritrova sempre una sfumatura, una componente che rimanda al loro background culturale: lo si ritrova nei progetti di graphic design, come quelli per l’ideazione delle etichette di vino per aziende del territorio etneo («una in particolare ricorda nella trama il ricamo antico delle nostre nonne siciliane definendo lo skyline dell’Etna e creando così un connubio tra tradizione e territorio») e lo si ritrova nei progetti di interior design in cui i colori e i materiali hanno sempre un sottofondo di Sicilia («Ci piace studiare e applicare gli antichi disegni delle ringhiere siciliane, utilizzare il legno e decorare gli spazi con dei rivestimenti che ricordano le antiche cementine. L’idea è studiare il passato applicandolo in chiave moderna e nuova»).
Quello che emerge è un grande amore verso la propria terra e un senso estetico ben definito: «Non basta una testa di moro per fare una casa siciliana: ci vuole quell’atmosfera data dai materiali del posto, da determinati colori – spiega Sara – Lo stile siciliano non si può esprimere in una sola parola, è una continua scoperta. Non esiste un unico stile siciliano, ogni zona ha le sue caratteristiche. Sull’Etna ci sono peculiarità differenti rispetto al ragusano o al palermitano: l’uso della pietra lavica, il basolato. Lo stile siciliano è dinamico, mai statico, lontano dal minimalismo nordico e ricco di contaminazioni: spagnole, del nord, marocchine».
Ascoltare e raccontare l’anima della Sicilia
Le due sorelle credono fortemente nel loro territorio: «Tornando dopo l’Erasmus in Spagna ho percepito le cose diversamente – racconta Sara – : i colori, i materiali, ciò che mi sembrava scontato l’ho visto con occhi nuovi. Ci sono tanti spunti e tanta bellezza da raccontare. Noi abbiamo deciso di farlo tramite la nostra professione: mettiamo le nostre capacità a servizio della nostra terra, e da essa traiamo linfa vitale. Assecondare l’anima di questa terra e raccontarla: questa è la nostra mission. La Sicilia ha bisogno di competenze spese sul territorio».
L’Etna, un paesaggio in continua trasformazione
Tra i luoghi che un turista non dovrebbe perdersi in Sicilia c’è sicuramente l’Etna: «Il paesaggio dell’Etna in sè è uno spettacolo meraviglioso, a partire da Piano Provenzana, la porta Nord del vulcano a quota 1800 metri s.l.m. L’Etna è il vulcano più alto d’Europa e da cui sciando puoi vedere il mare. È una delle cose più rare che ci possono essere al mondo, ed è in continua trasformazione: noi stesse che ci viviamo non sappiamo cosa potrà fare da un momento all’altro. L’ambiente siciliano è in continuo movimento».
Le piccole gole dell’Alcantara
Un altro luogo a cui Sara e Alessia sono molto legate sono le Piccole Gole dell’Alcantara (le “vere” gole si trovano nel comune di Francavilla di Sicilia, queste si trovano prima sul corso del fiume): «Nostra madre è di Castiglione di Sicilia, dove si trovano le piccole gole, la nostra infanzia è legata a quei luoghi. Vedere come il fiume abbia scavato queste pareti dure e spigolose è fonte di grande ispirazione».
Linguaglossa e il progetto IntrArt – Intrecci d’arte
E poi c’è Linguaglossa: «Nel centro di Linguaglossa c’è un percorso di murales realizzati negli anni ’90 che raccontano la storia, le tradizioni, le vite della Sicilia e dell’Etna. Da un paio di anni questo percorso è stato messo in rete grazie al progetto IntrArt – Intrecci d’arte, di cui noi abbiamo curato la grafica. L’idea è quella di creare un museo a cielo aperto a Linguaglossa », spiegano Sara e Alessia. Ogni opera è infatti dotata di un QR Code che permette di accedere a tutte le informazioni che la riguardano e alle foto dello stato originale in cui si presentavano i murales che oggi sono deteriorati o che sono andati perduti.
Da non perdere a Linguaglossa sono anche le numerose cantine vinicole che permettono di completare l’esperienza etnea sotto il profilo enogastronomico: «Osservare i vigneti che, come dei ricami, modellano il nostro territorio è un’emozione da non perdere, con un buon bicchiere di vino rosso in mano!».